Secondo la pratica della Mindfulness, esistono 7 principi fondamentali da seguire, per imparare ad avere il giusto approccio alla meditazione, aumentando la consapevolezza sui nostri pensieri, emozioni e sul modo che abbiamo di reagire ad essi.
Non possiamo scindere la Mente dal Corpo per questo, quando ho letto questi principi, li ho trovati assolutamente applicabili anche all’allenamento!
Il giudizio purtroppo è spesso presente quando ti approcci al movimento, soprattutto le prime volte.
Tendi a giudicare il tuo stato di forma, ad aver paura di non essere in grado di affrontare la lezione che gli altri siano più bravi o comunque, di entrare in una classe già esperta all’interno della quale, pensi, non potrai seguire ogni esercizio.
A volte anche il semplice abbigliamento può essere fonte di giudizio!
“Sarà adeguato? Ma sono l’unica con la maglia rossa?” e altri pensieri del genere.
Ecco, quale occasione migliore per mettere subito all’opera il primo principio il non giudizio?
Quando si medita si chiede di non pensare… manco fosse facile!
Chiedere alla nostra Mente di non pensare e come dire nostri polmoni di non respirare!!!
La mente pensa, elabora, struttura, è la sua natura.
Il problema è fare del pensiero un’ossessione. Quello diventa rimuginio!
Quel continuo triturare i neuroni porta solo ad insoddisfazione, insicurezza e fiacca la nostra autostima.
Il trucco sta quindi (e non dico sia facile ma è semplice) nel riconoscere il pensiero e, senza giudizio, riportare la Mente sul respiro tornando a concentrarsi.
I pensieri ci distrarranno mille volte e noi per altrettante mille volte torneremo con calma a riportare l’attenzione sul respiro.
Con pazienza e perseveranza, l’esercizio, diventerà sempre più naturale, così come il restare concentrati e presenti a se stessi.
Quando un pensiero particolarmente fastidioso si affaccia alla mente, può essere utile osservarlo come se non ti appartenesse.
Pensaci, quando si tratta di dare consigli a qualcuno che chiede il nostro aiuto è sempre più facile, perché non essendo coinvolti in prima persona, riusciamo ad avere uno sguardo più obiettivo sulla situazione, evitiamo di essere travolti dalle emozioni e quindi ad essere più oggettivi.
Puoi provare a fare lo stesso con i tuoi pensieri.
Quando prendono il sopravvento, fai un bel respiro e prova ad osservare quel turbinio come se non ti appartenesse realmente.
Ti accorgerai ben presto che non è poi così complicato e che quello che ti sembrava insormontabile, ha in realtà una via di uscita magari non facile ma semplice, e c’è una differenza enorme non credi?
La stessa cosa accade quando ci muoviamo.
Basta un esercizio che ci manda un po’ in confusione o che ci mette alla prova spingendoci al limite, che subito scattano nella nostra mente mille pensieri giudicanti, dal classico “non ci riesco” al più pericoloso “non sono capace”!
Fermati un secondo e fai un bel respiro!
Quell’ora è solo tua e sei tu che decidi se sarà un successo o una sconfitta già da subito, da come entri in ssala.
Prova a rispedire al mittente quei tristi pensieri e porta semplicemente l’attenzione sul tuo movimento, mettiti quindi in ascolto (te lo ricordi il 3º barba trucco no?😁) e sii curiosa come una scimmia!
In quel momento hai carta bianca, sei tu che scegli come affrontare quell’esercizio.
Qui torna utile l’osservatore esterno di cui parlavamo prima!
Invece di farti scoraggiare da quell’esercizio fetente, prova ad osservarlo a esplorarlo, a cercare i dettagli, soffermati sulle sensazioni, ascolta il movimento, quali muscoli si stanno muovendo, quale sensazione ti rimandano, poniti delle semplici domande sto respirando? sto mettendo in pratica i barbatrucchi?
Fare questo ti porterà a zittire quel fetente di Unche Lafacho che sibila menzogne al tuo orecchio! Riuscirai a concentrarti portando tutta la tua attenzione sul tuo movimento, dentro di te aumentando la tua consapevolezza corporea.
Diventando più consapevole, diventerai anche più consapevole delle tue capacità.
Sarà più semplice affrontare gli esercizi in questo modo perché saprai quando spingerti oltre o quando fermarti un secondo e questo ti sarà decisamente gli aiuto perché sapere quando, come e quanto muoverti ti terrà lontana da eventuali infortuni.
Quindi non giudicarti a prescindere, sii curiosa, sfidati un po’, impara ritrovare il piacere di muoverti sapendo che quell’esercizio è solo il mezzo che ti avvicinerà un po’ di più al tuo obiettivo!
Lascia a me il resto.
L’onere del riuscire a fare tutta la lezione anche se sei neofita, spetta a me.
È compito mio fare in modo che tu riesca a fare tutto. Tu mettici il tuo impegno, la tua curiosità, la tua voglia di metterti in gioco senza per forza metterti in competizione.
La vera competizione è solo con la tua falsa credenza di non essere in grado di farcela!
Quindi entra in sala senza giudizio con curiosità e apertura, metti il tuo impegno e porta con te quella vittoria che sarà la prima di molte! Per questo l’onore della riuscita la lascio a te , perché tu possa uscire dalla sala soddisfatta di quello che hai affrontato!