Su di me

E’ finito il tempo delle valigie, le hai riposte in attesa di una nuova partenza, di una nuova meta, l’ho fatto anche io e mentre le sistemavo mi è venuto in mente che tutti abbiamo la nostra valigia, quella della vita e nella valigia della vita c’è tutto ciò che fa di te ciò che sei.

Allora ho guardato nella mia valigia e ho visto la danza, tutti quegli anni appesa ad una sbarra, tra punte e caviglie distorte, lavorando intensamente ore e ore, con o senza dolore piangendo  e ridendo, conquistando mete e rincorrendo treni.

Ho visto gli anni da Invasata Abbbestia, quando lavoravo nel Fitness, con classi che si sono fatte numerose negli anni, con formatori d’eccellenza, con ore e ore di lavoro e di studio, saltando da uno step al bilanciere finchè non è spuntato il Pilates che mi ha rapita!

Ho visto che in quella valigia c’erano un sacco di elementi che, seppur a volte così lontani, convogliavano tutti in quello che adesso è il mio modo di insegnare.

Ho visto come ho mescolato insieme i pezzi per rendere il nostro lavoro efficace, divertente e funzionale.

Ho usato la danza che mi garantisce fluidità, ricerca e accuratezza nel movimento, la padronanza del corpo e dei suoi movimenti e l’uso della musica.

Poi ci ho messo gli anni di fitness, la gestione della classe, le nozioni imparate e gli errori da non fare, a tutto questo poi ho aggiunto la storia di Joseph Pilates, come è nato il suo metodo e come insegnava lui che dai suoi allievi pretendeva moltissimo e di certo non rincorreva le farfalle durante la lezione, quindi non potevo farlo io!

Così ho cominciato ad impostare le lezioni mettendo in primo piano la sicurezza nei movimenti, ho ricercato sequenze fluide e logiche anatomicamente parlando, dove i muscoli vanno a contrarsi e ad allungarsi per dare il meglio perché ogni mia sequenza è basata su questo principio.

Ho cercato l’efficacia e la funzionalità del movimento per far sì che il corpo sia alleato nella vita quotidiana e non rimorchio a traino e, infine, ho messo tutto in musica in modo che fatica e sudore siano supportati dal ritmo musicale.

Il risultato è una lezione che scorre, che arriva alla fine quasi senza rendertene conto, che ti spreme come un limone, ti fa sudare e concentrare, per poi darti immediatamente dopo, quella fase di relax dove tutto il corpo si rigenera e si riprende dalla fatica.

Questa continua alternanza tra lavoro e allungamento fa sì che i tuoi esercizi siano semplici ed efficaci, regalandoti una figura armoniosa e soprattutto sana, fino all’ultimo muscoletto!

La frase che mi piace di più a fine lezione è “Ho scoperto muscoli che manco pensavo di avere!” 

OTTIMO!

Questo è, per me, il Pilates!

Non una roba, come tanti in questi giorni mi dicono, una sorta di stretching in cui non si suda e non si fa fatica, no con me SUDI e fai FATICA solo che dopo ti coccolo ed esci felice e contenta, perché da ogni mia esperienza, bella o brutta, giusta o sbagliata, ho preso il meglio che potevo, per far sì che TU potessi avere la bella esperienza pilatosa che meriti!

Quella valigia è sempre aperta, continuo a riempirla di nuove nozioni, di nuovi attrezzi meravigliosi come la Treccia che ormai regna sovrana in tutte le mie lezioni, guardo dentro quella valigia per togliere ciò che non serve più ed utilizzare quello che più è utile al nostro scopo:

RIDARTI LA PADRONANZA DEL TUO CORPO!

Questo c’è nella mia valigia, a volte pesa, a volte è faticosa da portare, ma puoi star certa che continuerò a riempirla di esperienza, di errori e vittorie, perché è una valigia di vita e come tale, è più leggera se condivisa.

E poi le Trecce pesano!

Quindi se vuoi le condivido con te!

In valigia ho anche la tua!

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Non esitare a contattarmi!